Drywa: Essiccatore per il trattamento dei fanghi di depurazione
L’aria nel corpo macchina di questo essiccatore viene scaldata da una pompa di calore a CO₂ in regime transcritico alimentata da corrente elettrica e riciclata in continuo generando un circuito chiuso. Grazie a questa configurazione non vengono liberate alcun tipo di emissioni, eliminando eventuali costi legati alla gestione delle emissioni. Il sistema risulta, dunque, sicuro ed esente da ulteriori autorizzazioni ambientali.
In ingresso alla macchina, il fango può essere conferito al nastro in due differenti configurazioni: con un frantumatore o con un estrusore. Le due modalità sono implementate a seconda delle caratteristiche intrinseche del materiale da trattare affinché si massimizzi la superficie di scambio volta ad ottenere un’elevata essiccazione.
Anche i tempi di residenza all’interno dell’essiccatore dipendono dalla natura e dal grado di umidità del fango in ingresso, nonché dalle quantità che si vogliono trattare. Il concorso di questi fattori condiziona profondamente, in termini di produttività oraria e di grado di secco finale, la resa del processo.
Misurando il flusso di acqua di condensata estratta durante il processo si ha la certezza del risparmio in termini di riduzione del peso effettivo. Infatti, il peso dell’acqua estratta moltiplicato per il costo di smaltimento evidenzia immediatamente il risparmio economico generato dall’essiccamento. Ad esempio, si pensi di poter arrivare anche ad una riduzione del 70% del peso del fango da inviare in discarica, sottolineando un chiaro beneficio in termini di costi di trasporto, costi di smaltimento e costi di gestione.